In una società fortemente globalizzata, dove le dinamiche economiche e industriali si ritrovano ad essere ostaggio degli eventi – ne sappiamo qualcosa dopo il Covid e dopo lo scoppio delle guerre in Ucraina e in Medioriente -, ma allo stesso tempo anche fattori di leva necessari per lo sviluppo di un Paese, l'Italia avrà tra pochi giorni una grande occasione per riacquistare un ruolo da protagonista sulla scena economica internazionale. La visita del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, lo scorso 10 febbraio nella sede della Camera di Commercio di Verona, non è stato solo un formale preludio al prossimo G7 che si terrà dal 13 al 15 giugno in Puglia, ma un chiaro segnale dell'importanza strategica che il nostro Paese vuole e deve rivendicare nel dibattito globale su tecnologia digitale, intelligenza artificiale e industria dello spazio. Questi saranno, infatti, i macro-temi affrontati nella prima ministeriale di Verona e Trento, prevista per i prossimi 13, 14 e 15 marzo, che inaugurerà il calendario annuale della Presidenza italiana.
L’occasione è ghiotta per tornare a riflettere e ad agire con la massima concentrazione per rilanciare la nostra politica industriale con decisione e lungimiranza, così come non si sta facendo da troppo tempo. La scelta di Verona per dare il là all’inizio dei lavori, tra l’altro, è significativa: una città che, con la sua storia, cultura e dinamismo economico, incarna l'eccellenza italiana e può ispirare una nuova visione di sviluppo industriale.
Non possiamo ignorare che, negli ultimi decenni, l'Italia ha attraversato periodi di incertezza e ristagno industriale, perdendo parzialmente quel ruolo di potenza economica che ha caratterizzato gran parte della sua storia recente. È giunto il momento di dare un segnale forte per invertire questa tendenza. Il G7 e le successive 21 riunioni ministeriali sparse per lungo lo Stivale fino al termine dell'anno, rappresentano un'opportunità seria per rilanciare il nostro Paese come hub di innovazione e di investimento a livello internazionale.
Per farlo, occorre coraggio e visione, però. Coraggio di investire in politiche industriali che guardino al futuro, capaci di attrarre investitori esteri con un sistema fiscale competitivo e di promuovere, senza se e senza ma, la ricerca e l'innovazione. Con attenzione ai giovani, troppi se ne fuggono all’estero.
Il G7 in Puglia e le iniziative che lo accompagneranno saranno molto più di una vetrina internazionale per l'Italia; dovranno essere il trampolino di lancio per una politica industriale rinnovata e ambiziosa. Un'opportunità per creare lavoro, per redistribuire la ricchezza e per riportare l'Italia al centro dell'attenzione europea e mondiale.
Credo fermamente che Verona, e con essa tutta l'Italia, possano e debbano cogliere questa occasione. Per farlo, però, serve un impegno concreto da parte di tutti: istituzioni, imprese, cittadini, politica. Soprattutto politica. È tempo di agire con decisione, per fare del Belpaese non solo un luogo dove la storia e la cultura incantano il mondo, ma anche dove l'innovazione e l'industria definiscono e accompagnano il nostro futuro.
È la capacità di innovare che distingue un leader da un epigono.
Steve Jobs