Community | 07 maggio 2024, 11:00

AI Fridays, visione (realistica) sul futuro

AI Fridays, visione (realistica) sul futuro

Un venerdì di aprile, soleggiato, ventoso e un po’ freddino per la stagione, ma perfetto per ammirare la Valpantena in tutto il suo splendore, da un punto di osservazione privilegiato: una terrazza unica, a Vendri, pochi metri sopra la storica villa omonima. Qui, presso la cantina Ripa della Volta, si è tenuto nelle scorse settimane il secondo appuntamento degli AI-Fridays, i venerdì dell’intelligenza artificiale: corsi di formazione della durata di un giorno intero, organizzati e voluti da Galtarossa, progetto di rigenerazione dell’omonima area industriale a pochi passi da piazza Bra dove troveranno posto proprio temi legati alla formazione, all’innovazione e all’arte. 

Ne abbiamo approfittato per scambiare due parole con il relatore, Massimiliano Turazzini, imprenditore digitale, scrittore e formatore abilitato dal Vjal Institute (iniziativa sociale internazionale che punta a promuovere nel mondo l’impatto positivo dell’AI, favorendone l’utilizzo).

Turazzini, l’intelligenza artificiale è ormai sulla bocca di tutti. Ma cosa ci può dire sul futuro delle aziende in questo contesto?

Partirei con una riflessione provocatoria di Peter Diamandis (fondatore e presidente della X Prize Foundation, cofondatore e presidente esecutivo di Singularity University, ndr), che prevede che nel 2030 esisteranno solo due tipi di aziende: quelle che usano l'AI e quelle fallite. Questo ci indica quanto l'intelligenza artificiale sia non solo una tendenza, ma una vera necessità per la sopravvivenza nel mercato.

Quindi, dobbiamo aspettarci un futuro dove l'AI è onnipresente nelle aziende?

Sì, assolutamente. La visione di Diamandis non è apocalittica, ma realistica. L'AI non è solo una tecnologia emergente; è uno strumento che, usato correttamente, può portare innovazione e competitività. Ogni azienda, in un modo o nell'altro, dovrà integrare l'intelligenza artificiale per rimanere competitiva.

E riguardo al mercato del lavoro, che influenza avrà l'intelligenza artificiale?

È un argomento complesso. Ci saranno cambiamenti significativi nei posti di lavoro, con alcune professionalità che saranno inevitabilmente sostituite da macchine. Tuttavia, ciò non deve essere visto solo come una minaccia, ma come un'opportunità per ridefinire i ruoli e creare nuove professioni, per rimettere l’uomo al centro. 

Parliamo di un cambiamento nel linguaggio e nell'interazione umana con le tecnologie. Può approfondire?

Una delle rivoluzioni portate dall'AI è la capacità di comprendere e utilizzare il linguaggio umano. Ciò abbassa notevolmente la barriera tra uomo e macchina, rendendo le tecnologie più accessibili e intuitivamente utilizzabili da tutti.

Qual è il ruolo della Galtarossa e del Vjal Institute in questo scenario?

Galtarossa si sta impegnando a creare a Verona un hub per l'innovazione legata, anche, all'intelligenza artificiale, con progetti di rigenerazione urbana e iniziative come gli AI Fridays, che sono incontri di formazione e discussione. Parallelamente, il Vjal Institute aiuta a condividere esperienze e conoscenze tra oltre 130 CEO a livello globale, dimostrando come l'intelligenza artificiale possa essere integrata efficacemente nel business.

Quali sono le prospettive future per l'intelligenza artificiale?

L'AI continuerà a crescere e ad espandersi in ogni settore; la sfida sarà gestire questa crescita in modo sostenibile e inclusivo, assicurando che le innovazioni non solo aumentino l'efficienza, ma migliorino anche la qualità della vita di tutti. L'alfabetizzazione digitale sarà fondamentale per comprendere e utilizzare queste tecnologie avanzate.