Storie di persone | 08 dicembre 2023, 09:34

Giampaolo Bendinelli, oltre le sfide sportive

Giampaolo Bendinelli, oltre le sfide sportive

Darsi degli obiettivi è la chiave del successo per Giampaolo Bendinelli, panettiere di professione e sportivo per passione. Le sue giornate trascorrono dietro al bancone di un accogliente panificio a Verona, ma la sua notorietà è legata ad un mondo di sfide epiche. Noto a tutti come l'Ultra Ironman, con i suoi 60 anni, Bendinelli ha una determinazione e una volontà di superare i propri limiti che lo hanno portato a conquistare un meritato posto sul podio nella Coppa del Mondo di questa disciplina. Il suo elenco di imprese straordinarie si è accumulato nel corso degli anni, testimoniando la sua fiamma instancabile e la passione per lo sport che affonda le radici nella giovinezza.

Quando nasce la tua passione per lo sport?

Ho sempre praticato sport fin da bambino, passando dal calcio alla pallavolo fino a giocare a livello interregionale. Nel ‘98 ho scoperto il triathlon, abbandonando lo sport di squadra per dedicarmi a sfide individuali e questo mi ha portato ad avventurarmi in gare più brevi e a sperimentare la complessità delle tre discipline. Nel 2005 ho partecipato alla prima edizione di una gara a distanza Ironman Triathlon e ho capito che mi sarei dovuto concentrare esclusivamente sulle lunghe distanze.

In cosa consiste il Triathlon?

Si tratta di affrontare 4 km di nuoto seguiti da 180 km in bicicletta, per poi concludere con una maratona di 42 km. In questa competizione le tre discipline si intersecano, creando una sfida unica. I distretti muscolari entrano in conflitto poiché nuotare, pedalare e correre rappresentano movimenti antagonisti. Questa peculiarità richiede al primo atleta di adattarsi prontamente a situazioni in continua e rapida evoluzione.

Dopo il Triathlon tante altre avventure sempre più estreme…

Nel 2014 ho affrontato il triplo Ultratriathlon a Leon, tra le Sierra Madre Messicane. L'anno successivo, un quintuplo Ironman con un Ironman al giorno per cinque giorni consecutivi a Leon. Nel 2016, sempre a Leon, il quintuplo no-stop con nuoto di 20 km, ciclismo di 900 km e corsa di 210 km. Negli anni successivi, tre anni in Svizzera nel Canton San Gallo con il quintuplo one for day nel 2017, il quintuplo no-stop nel 2018 e la distanza deca Ironman con formula one for day nel 2019. Quest'anno, nell'agosto scorso, ho partecipato e vinto una gara triplo Ironman in Liechtenstein.

Come riesci a conciliare lo sport con il tuo lavoro e quanto ti alleni?

Non mi alleno quotidianamente e non ho un allenatore. In prossimità delle competizioni, riesco a dedicare circa venti ore settimanali all'allenamento. Questo potrebbe sembrare un quantitativo modesto agli occhi degli esperti di sport, ma per me risulta sufficiente. Mi concentro sulla qualità degli allenamenti, focalizzandomi sui dislivelli e talvolta correndo e pedalando persino di notte.

Cosa ti spinge a partecipare a queste competizioni?

Le competizioni rappresentano per me un'autentica esplorazione personale. Le pause durante la gara, con la gestione di sonno e alimentazione, sono parte integrante della sfida. Nonostante le diverse difficoltà ambientali, come le montagne messicane o il freddo dell'Oregon, la varietà delle variabili coinvolte rende questa esperienza unica. 

Un’avventura che porterai sempre nel cuore?

L’esperienza più straordinaria è stata il dover affrontare gli alci, in Oregon, durante la gara in bicicletta. Gli alci, sentendo il calore dell'asfalto in giugno, si addormentavano in mezzo alla strada, richiedendo estrema cautela durante il passaggio notturno in bicicletta. Il parco, situato a cinque ore da Portland, ha fornito un contesto selvaggio unico.

Obiettivi per il futuro?

urante la premiazione della scorsa gara d'agosto, un organizzatore ha annunciato una sfida unica per il 2025: cinque Ironman consecutivi su isole diverse delle Hawaii. Oltre alla fatica giornaliera, c'è anche lo spostamento tra isole molto diverse tra loro. Al momento, sono l'unico italiano invitato a questa sfida e non vedo l'ora di affrontarla.

Rosa di Cagno