Storie di persone | 12 dicembre 2023, 16:58

“Verona Yesterday”, un tuffo nel passato

“Verona Yesterday”, un tuffo nel passato

Matteo Guidotto, 36 anni, veronese d'adozione, lavora come manager nel campo dell'informatica. Appassionato della storia di Verona, attraverso la sua pagina Instagram, "Verona Yesterday", condivide aneddoti affascinanti sulla città che ora chiama casa.

Come nasce il tuo interesse nel raccontare la storia di questa città?

Quando mi sono trasferito qui ho notato che molti condividevano foto storiche di Verona. Non avendo conoscenze sulla storia della città, nel 2019 ho iniziato a pubblicarle su Instagram. Con il tempo ho aggiunto ai post racconti dettagliati delle storie dietro quei luoghi, spesso differenti dall'aspetto attuale. Le semplici didascalie si sono evolute in storie complesse, trasformandosi in video che narrano Verona con uno sguardo contemporaneo. Gli ultimi video non si limitano a mostrare foto vintage per nostalgici, ma esplorano diversi aspetti della città.

Di recente hai iniziato un anche nuovo progetto…

Il podcast "Sassi" nasce con lo stesso spirito della mia pagina, focalizzato nel narrare storie poco note di Verona attraverso l'audio, senza l'ausilio di immagini. Gli episodi, veloci e in linea con lo stile della mia pagina, sono brevi ma coinvolgenti. Questa collaborazione, realizzata insieme a Valentina Zardini, autrice di un approfondimento su “Verona tra il giallo e il nero”, si propone di esplorare storie che, seppur non sempre belle, costituiscono comunque una parte integrante della città. Nel mio contributo, mi sono focalizzato nel raccontare alcune figure e storie meno conosciute.

Perché il nome "Sassi"?

Abbiamo riflettuto a lungo sulla scelta di un'immagine simbolica per Verona. La città ha una forte connessione con il fiume Adige e ci ha colpito l'idea che i sassi lungo le rive portino con sé la storia urbana. Questi sassi, bagnati dall'acqua del fiume nel corso dei secoli, sono come testimoni silenziosi di tutto ciò che è accaduto nella città. La cosa interessante è che, sebbene i sassi possano sembrare statici, all'interno del contesto storico di Verona, l'Adige è un elemento in continua evoluzione, che ha influenzato la città nel corso del tempo. Questo concetto ci ha affascinato, poiché evidenzia il ruolo dinamico e importante del fiume nella storia di Verona.

Qual è il modo migliore per comunicare, soprattutto sui social?

Mi capita spesso di annoiarmi quando visito un museo o esploro una città. Per questo ho cercato di rendere la mia narrazione su Verona divertente e coinvolgente, proprio come mi piacerebbe sentirla raccontare. La noia di solito mi colpisce rapidamente. Su TikTok, ad esempio, si trovano molte clip veloci che rendono la storia più coinvolgente. Preferisco informazioni concise e chiare che mi raccontino una storia in modo diretto. A volte ho dovuto suddividere una storia in brevi clip di trenta secondi, rendendomi conto che c'era una nuova storia all'interno di quella principale. Siamo spesso abituati a narrazioni basate su libri, che tendono a essere didattiche, pesanti e lente, sia nei libri che nei musei. Credo che ci sia spazio per un rinnovamento, rendendo i musei e le narrazioni più freschi e coinvolgenti.

Qual è il tuo sogno per il futuro?

Ho sempre avuto il sogno di scrivere un libro, ma preferirei che fosse un libro accessibile a tutti, non necessariamente solo per bambini, ma comprensibile e coinvolgente sia per un bambino che per un adulto. Tuttavia, un progetto del genere si rivela complesso, specialmente considerando i miei impegni lavorativi e la gestione della pagina Instagram. Attualmente intendo proseguire con la gestione della pagina, coinvolgermi in collaborazioni e ideare progetti per le scuole. L'obiettivo è portare la creatività nelle aule e narrare la storia della città in modo moderno e avvincente, evitando che diventi noioso o didascalico.

 

Rosa di Cagno