Storie di persone | 08 febbraio 2024, 09:51

Don Luca, nuova guida della Comunicazione diocesana

Don Luca, nuova guida della Comunicazione diocesana

Il 5 ottobre scorso il Vescovo di Verona Domenico Pompili ha chiamato a raccolta oltre 400 sacerdoti nella parrocchia di San Domenico Savio, in Borgo Milano, per annunciare la sua opera di rinnovamento ecclesiale «nella prospettiva della sinodalità, della missionarietà e della diaconia». Un evento di grande rilievo per la Diocesi di Verona, che ha portato a circa una settantina di nuove nomine. Tra queste anche quelle Direttore diocesano per le Comunicazioni Sociali, di Direttore responsabile del settimanale “Verona Fedele, del canale televisivo “Telepace-Verona” e radiofonico “Radiopace”, quattro incarichi assunti da don Luca Passarini, 41 anni, sacerdote e giornalista, con una laurea in Scienze delle Comunicazione ottenuta all’Università degli Studi di Verona.

Don Luca prende in mano le redini della comunicazione diocesana in un momento particolare, di rinnovamento interno alla Chiesa di Verona, di rivoluzione per il settore dell’editoria e dei media, di grandi stimoli comunicativi e non solo con l’arrivo di Papa Francesco, atteso nella nostra città il prossimo 18 maggio.

Don Luca, come hai accolto gli incarichi che ti ha affidato il nostro Vescovo?

Li ho accolti con profonda gratitudine e con un carico di responsabilità non indifferente. La comunicazione, come sappiamo, è un ponte che connette persone, idee, e culture diverse. Nel mio ruolo di Direttore desidero enfatizzare una comunicazione che sia inclusiva e che dialoghi con tutti, non solo con chi è già parte della nostra comunità. La sfida più grande, ad esempio, è creare un dialogo autentico anche con coloro che non condividono la nostra fede, ma sono aperti al confronto e alla provocazione costruttiva.

Come pensi di realizzare questa visione?

La chiave sta nell'armonizzare i nostri mezzi di comunicazione (Verona Fedele, Telepace e Radiopace, ndr) per parlare in modo coerente e unitario. Ogni medium ha il suo linguaggio e pubblico, ma tutti possono contribuire a un messaggio globale di dialogo, inclusione e scoperta. Vorrei anche esplorare nuove forme di comunicazione digitale, come i social media, per raggiungere un pubblico più ampio e variegato. Lo voglio fare però con attenzione e tempistiche giuste.

In questo contesto di cambiamento, come vedi il ruolo dei giovani?

I giovani sono fondamentali. Non solo come destinatari del nostro messaggio, ma come parte attiva nella creazione di questo. Li abbiamo coinvolti, ad esempio, nel contest promosso per individuare il nuovo logo della Chiesa di Verona e la loro risposta non ha tardato ad arrivare: i ragazzi e le ragazze di oggi hanno competenze ed entusiasmo, sono il futuro della Chiesa e della società, e la loro voce deve essere ascoltata e valorizzata.

Quale abito faresti indossare alla Chiesa di Verona oggi?

Un abito con funzione poliedrica. Lavoreremo affinché il nostro ente continui ad essere percepito e accolto come una presenza positiva e costruttiva nella società veronese, portando in maniera sempre più capillare e multimediale un messaggio di speranza e dialogo in tempi che ne hanno tanto bisogno.

E l’occasione ci sarà con la visita del Santo Padre a maggio.

Sarà un evento epocale, storico, di una rilevanza assoluta per la Diocesi e per la città intera. Ci stiamo organizzando per comunicare al meglio anche questo enorme regalo che Papa Francesco ci farà e ci adopereremo senz’altro per essere all’altezza.

Nuovo logo e nuovo sito per la Diocesi di Verona

Lo scorso 29 settembre si è chiuso il concorso “Un nuovo logo per la Chiesa di Verona” promosso dalla Diocesi per rinnovare un proprio segno distintivo. Su 29 proposte pervenute, a spuntarla è stata Maria Accordini, ventiquattrenne di Villafranca di Verona con la passione per l’illustrazione artistica che si è aggiudicata il premio da 1000 euro messo in palio dalla Diocesi. Il nuovo logo della Chiesa di Verona è un richiamo al bastone pastorale di San Zeno, con il pesce penzolante, e si rifà ad una delle peculiarità del patrono scaligero che, secondo le fonti agiografiche, era solito pescare nel fiume Adige. Sotto l’impulso del Vescovo Domenico, assieme al logo, la Diocesi ha lanciato anche il suo nuovo sito www.chiesadiverona.it.

Francesco sarà il settimo Papa in visita a Verona

Quella che effettuerà papa Francesco il prossimo sabato 18 maggio sarà la settima visita di un pontefice a Verona. Gli ultimi furono Benedetto XVI nel 2006 e San Giovanni Paolo II nel 1988. Procedendo a ritroso nel tempo si ricorda la visita di Pio VI nelle giornate dell’11 e 12 maggio del 1782 e nel 1414 quella di Giovanni XXIII. Prima di lui, nel 1184 giunse a Verona Lucio III, da quella data per poco più di tre anni la città divenne sede papale, per questo Lucio III è sepolto nella Chiesa Cattedrale scaligera. Il suo successore Urbano III tenne la sede episcopale ancora a Verona fino al 22 settembre 1187.

Matteo Scolari