Storie di persone | 02 maggio 2024, 09:00

Fratello sole, madre Natura

Fratello sole, madre Natura

«Le piante mi hanno salvato la vita, il mio impegno è insegnarvi come salvare la loro». Non poteva scegliere una biografia su Instagram più accurata, Silvia Lana. Sono tanti i nomi con cui si potrebbe definire: plant trainer, plant sitter, o forse basta un più semplice plant lover. E se è vero quel che si dice, che gli animali domestici sono i nuovi figli e le piante i nuovi animali domestici, la sua è una professione davvero lungimirante.

Com'è nata la tua passione per le piante?

Era un periodo particolare della mia vita. Lavoravo in un ambiente che mi stava portando all'esasperazione, ero caduta in una forte depressione e un giorno, nel bosco, ho avuto una sorta di illuminazione. Ho capito quanto fosse potente ed energica la natura in confronto a noi, piccoli e materiali. Ho deciso quindi di mollare tutto e ho iniziato il mio studio "matto e disperatissimo" di piante, arbusti, fiori, erbe officinali e tutto quello che mi passava tra le mani. Ho provato vari percorsi, finché non ho trovato la mia dimensione nella coltura di piante indoor.

Quali sono i servizi che offri?

In primis il plant sitting, ovvero vengo a prendermi cura delle tue piante quando non ci sei. Questo è partito per caso: sempre più amici mi chiedevano una mano, e alla fine la voce si è sparsa. Organizzo poi aperiplant, degli eventi privati in cui ognuno porta la sua pianta, io porto il vino e il mio trolley pieno di attrezzi, e tra un bicchiere e una chiacchiera impariamo a prenderci cura delle nostre piante. Infine, organizzo incontri, laboratori e workshop di vario genere.

Perché a noi comuni mortali le piante muoiono sempre?

Tra le criticità più comuni c'è la troppa luce o la troppa acqua. Siamo condizionati dall'acquisto compulsivo dal vivaio, perché lì le piante sono tutte belle e rigogliose, ma dobbiamo capire che dal vivaio c'è un microclima che a casa nostra non c'è. La pianta è come un animale domestico: deve abituarsi al nuovo ambiente e ha bisogno di tempo, cure e ascolto. Non è facile, sicuramente, infatti nei miei incontri chiedo sempre di portare la pianta "messa peggio": insieme capiamo il problema, ci confrontiamo e impariamo tante cose. Più che riparare a un danno già fatto, preferisco insegnare come non commetterne un altro.

Secondo la tua esperienza, qual è la pianta più "maltrattata"?

Le piante più difficili e che “crepano” più spesso sono le Calathee: sono davvero difficili da adattare alle nostre case. Anche l'orchidea è una pianta spesso regalata e altrettanto spesso "maltrattata" (ride, NdR).

E la tua pianta preferita, invece, qual è?

Amo qualsiasi tipo di pianta, ma l'erba che cresce sul ciglio delle strade ha sempre esercitato in me una certa attrazione. È proprio l'esempio lampante di natura che scalpita per fiorire.

È vero che alle piante bisogna parlare?

In effetti io alle mie piante do il buongiorno ogni mattina mentre faccio colazione. Forse funziona davvero!

Dove incontrare Silvia Plant Sitter

•         4 maggio: Bee in a nest e Ribes nero (San Pietro in Cariano)

•         Dall’11 maggio: Pearà Green Revolution (Al Calmiere)

•         18 maggio: Garden Floridea

•         26 maggio: Giardini Aperti Verona

Valentina Ceriani