Pillole di mamma | 04 settembre 2023, 07:19

3, 2, 1... Si ricomincia!

3, 2, 1... Si ricomincia!

Ah, il rientro a scuola, quel momento magico dell'anno in cui le mamme si trasformano in supereroine dell'ufficio postale, pronte a sfidare la peggiore burocrazia all’italiana per spedire moduli e documenti che richiedono più firme di un contratto internazionale. Chi l’ha detto che la vita dei genitori non è un'avventura emozionante?

Se all’asilo tutto ruota intorno al sacchettino ricamato con il nome della bambina/o, per il quale ti rammarichi di non aver chiamato tua figlia come quella di Elon Musk (X), alle elementari il vero tesoro nascosto della genitorialità moderna sono le cedole librarie.

Dopo aver consultato un manuale di decrittazione e essermi fatta spiegare per la centocinquantesima volta dalla rappresentante o dalla mamma della classe più attenta, faccio finalmente la prenotazione nella cartolibreria giusta, dove solitamente la commessa (il cui punto di forza non è sicuramente la simpatia), riesce a farmi sentire la persona più disagiata sulla faccia della Terra, che neanche la mia prof di matematica dopo un compito di quattro ore su derivate e studio di funzione impossibile. Tuttavia, incassato il colpo, passo all’iscrizione della mensa, naturalmente solo dopo aver controllato di aver compilato l’Isee correttamente e di non essermi persa altri pezzi qua e là. Ci tengo comunque a ringraziare fin d’ora gli ingegneri Apple per la funzione del riconoscimento facciale - non credo sappiano quanto sia apprezzato dalle mamme di oggi - altrimenti avrei anche dovuto cambiare per l'ennesima volta la password di SPID per entrare a pagare la refezione scolastica.

Non so se capita anche a voi, ma ogni volta che passa un po' di tempo, ti chiedono sempre qualcosa in più e quella password che digiti (ed io, intendiamoci, lo faccio piano piano e premendo bene i tasti per non creare confusione al PC), non va mai bene e arrivano puntuali sentenze inammissibili: “la password non è corretta. La nuova password deve contenere un numero, una maiuscola, una barzelletta, un dinosauro estinto e un carattere a sorpresa"...è da impazzire (sigh!).

Cosa manca? Solo le vere professioniste si saranno accorte che, nella nostra bella lista manca ilcontributo volontario”. La parola "volontario" ha un'aura di mistero simile a una scatola di cioccolatini "a basso contenuto calorico". È un po’ come un invito ad una festa dove devi portare il tuo cibo, le tue bevande e la tua musica, ma hey!, almeno è inclusa l'assicurazione per le imprevedibili avventure dei nostri pargoletti a scuola.

Tralascio l’elenco del materiale scolastico perché è un’esperienza che, a parte le prime difficoltà a tradurre cosa effettivamente vogliono le maestre, adoro e non vedo l’ora di fare ogni anno. Entrare in una cartoleria, con quel profumo di carta fresca e penne nuove, è come un incantesimo che ci riporta indietro nel tempo, quando i problemi si risolvevano con le tabelline e l'incertezza era solo decidere quale quaderno comprare.

Sara Avesani