Pillole di mamma | 13 febbraio 2024, 11:25

Il San Valentino dei genitori

Il San Valentino dei genitori

Ancora ricordo la Smemoranda in cui si scriveva “San Valentino è la festa di ogni cretino che crede di essere amato e invece rimane fregato”. Per fortuna non è sempre così, ma, certamente, dopo la nascita dei figli, l'amore dei genitori cambia, evolve talmente da diventare quasi una commedia surreale. Quell'abbraccio romantico adesso è un tentativo disperato di scambiarsi un neonato tra le braccia senza svegliarlo. Le dichiarazioni d'amore vengono sostituite da grida di "Hai cambiato tu il pannolino l'ultima volta o sono stata io?". I piccoli gesti di tenerezza si trasformano in epiche lotte per trovare un minuto di tempo semplicemente per parlarsi. "Amore, ti ho preparato il caffè" è un atto d'amore eroico dopo una notte senza fine, mentre l'orologio segna le 3 del mattino e il piccoletto decide che è ora di fare festa. I genitori si scambiano sguardi complici, ma non più per condividere languide emozioni, bensì per capire chi è più stanco e chi può prendersi una pausa più lunga (direi sempre la mamma).

La soluzione? Una serata romantica! Peccato sia un raro evento cosmico che richiede mesi di pianificazione e preavviso a nonni e babysitter. E quando finalmente si riesce ad organizzare una cena fuori, i genitori passano il tempo a parlare dei figli, come se fossero diventati gli unici argomenti di conversazione accettabili al mondo. Capita anche a voi?

Nonostante tutto, c'è un amore che cresce in modo strano, fatto di sorrisi stanchi, coccole minimal e caos totale. È un amore stravagante, senza dubbio il più genuino che esista. C'è l'adrenalina delle febbri improvvise, il brivido delle nuove responsabilità e la montagna russa delle emozioni contrastanti (grazie scariche ormonali, sigh). Mette in crisi, sì, perché il tempo per stare insieme si restringe come jeans dopo la maternità, ma allo stesso tempo fortifica il legame con nuove esperienze vissute insieme. La batosta arriva quando i genitori si guardano sfiniti, pieni di briciole e macchie di latte addosso e si chiedono "Chi eravamo prima di tutto questo?". Ogni discussione sembra ruotare intorno a chi ha dormito meno, a chi ha dimenticato il modulo dell’asilo e a chi ha lasciato in giro giocattoli pericolosi. Ma è proprio in queste situazioni che si trovano risorse inaspettate. La collaborazione diventa la chiave di sopravvivenza, e anche se la vita a due si trasforma in un balletto di impegni, i genitori imparano a ballare a tempo, inciampando di continuo. Superare ostacoli crea un legame indissolubile e, tra risa e pianti, si trovano momenti di intimità rubati, carezze che dicono più delle parole e raccontano tutta la fatica e la dolcezza di quel viaggio chiamato genitorialità.

Sara Avesani