Gli italiani sono fatti della stessa sostanza degli stereotipi. Uno di questi? Gli italiani e la colazione: rigorosamente dolce, rigorosamente parca. Non mentiamo a noi stessi e alle nostre radici: una buona parte di italiani, la mattina, si accontenta di un caffè o di un the e di qualche biscotto; poi ci sono i più sofisticati che optano per una brioche o una fetta di torta; una piccola percentuale di salutisti, che evita la caffeina come la peste e opta per un frullato. Ma le vere mosche bianche sono due: quelli che fanno la colazione salata e quelli che si svegliano prima per prepararsi una colazione dolce, sì, ma come si deve.
Claudia Agnoletto, (a.k.a. “God Save the Breakfast” su Instagram), è una di queste eccezioni e, a forza di ricette gustose e invitanti, sta convertendo migliaia di persone al suo modo di affrontare la mattinata: con una colazione dolce, appetitosa e nutriente. Un “rituale” a cui Claudia, classe 1995 e originaria di Ronco all’Adige, si è abituata circa cinque anni fa, quando ha iniziato a prendersi cura della propria alimentazione, facendo diventare la colazione il momento più importante della giornata, quello in cui poteva concedersi una “dolcezza” in più.
Da allora, tra un master in marketing, un corso di fotografia e tante, tante sperimentazioni in cucina, Claudia ha fatto un salto nel vuoto, mollando il lavoro e diventando una content creator: con un blog di ricette e consigli, una pagina Instagram curata e seguita da migliaia di persone e collaborazioni con diversi brand, è proprio il caso di dirlo: God Save the Breakfast!
Claudia, prima di parlare del presente e della tua professione, devo chiedertelo: perché, tra tutti gli argomenti “culinari” che potevi scegliere, hai scelto la colazione?
Era il 2018 e per me era un periodo di transizione: avevo cambiato tutte le mie abitudini a livello alimentare e sportivo: volevo essere più in forma e attiva. E in tempo di “restrizioni alimentari”, la colazione era diventato il mio momento preferito, partendo dal presupposto che i dolci sono il mio punto debole (ride, ndr). Quindi la colazione era diventato il mio momento più dolce, in cui mi impegnavo per farla diventare anche un po’ più carina e appetibile. Per me è diventato un vero e proprio rituale. Ho quindi aperto la mia pagina IG per postare le foto delle mie creazioni, anche se non erano belle come foto e le facevo con il telefono. Nel frattempo, mi sono laureata in lingue per il turismo e il commercio a Verona e ho fatto un master in marketing al CUOA di Vicenza. Durante lo stage per il master è scoppiata la pandemia e mi sono trovata con molto tempo libero: ho provato a fare le foto con la Reflex di mio fratello, ho fatto un corso di “food photography” online e mi sono appassionata, quindi ho cominciato a costruire set e fondali per fare fotografie e anche video ricette.
Hai deciso subito che quella passione sarebbe diventata il tuo lavoro?
No, dopo il master ho trovato lavoro in un’agenzia di comunicazione di Verona e nel frattempo continuavo a fare le ricette e hanno cominciato a contattarmi alcuni brand per mandarmi prodotti da pubblicizzare. Quindi facevo le mie ricette, la mattina prima di andare a lavorare facevo le foto con la luce giusta e la sera facevo post-produzione. A un certo punto, un piccolo brand di frutta secca, per il quale creavo ricette e scrivevo i “copy” dei post, mi ha chiesto se conoscessi qualcuno da inserire nel team in modo più strutturato per occuparsi dei contenuti social tre ore al giorno. E quindi ho deciso di fare un salto nel vuoto: lavorare per questa piccola azienda e continuare con la mia pagina Instagram.
Ma qual era il lavoro dei tuoi sogni?
Avevo le idee molto confuse dopo il liceo. Sapevo solo di voler aprire qualcosa di mio, perché sentivo – e sento tutt’ora – quel desiderio di avere un’attività che partisse da me.
E il nome, “God Save the Breakfast”, come è nato?
(Ride, ndr) Mi ricordo ancora che stavo facendo delle note sul telefono per scegliere il nome e c’erano due o tre proposte. Questa mi suonava bene e da allora è rimasto!
L’aspetto di “food photography” come lo tratti? Qual è l’essenza del lavoro che devi fare?
Il food photographer è una persona che deve avere delle basi tecniche a livello fotografico. Quello che va a differenziarlo da un classico fotografo è che ci deve essere una grande predisposizione verso il mondo culinario, che gli consente di cogliere determinati dettagli che solo chi è appassionato sa cosa significano e quanto sono importanti. Io non lo sono a livello professionale: non faccio foto per riviste o ristoranti, ma solo per i social e il blog. Mi definirei, piuttosto, “content creator”.
Entriamo nel merito della colazione e dei vari aspetti che la riguardano. Innanzitutto, c’è un momento più giusto per farla?
L’orario non è importante: basta che non mi si dica “io non la faccio” (ride, ndr). A me piace svegliarmi presto al mattino, al massimo alle 7. Adoro godermela da sola e in silenzio. Magari registro qualche contenuto per i social, mi ascolto un podcast o leggo un libro.
Perché gran parte delle persone, secondo te, è abituata a fare una colazione leggera?
A volte è solo una questione di pigrizia, perché ci pesa svegliarsi quei cinque minuti prima la mattina. Anche io, una volta, facevo colazione solo con biscotti, latte, cereali e caffè. Poi quando ho cominciato questo nuovo percorso, non sono più riuscita a farne a meno.
Domanda d’obbligo: colazione salata o dolce, all’italiana?
(Ride, ndr) Per me è dolce tutta la vita! La colazione salata non riesco ad affrontarla. C’è qualcuno che però, ogni tanto, mi chiede di creare qualche ricetta salata, che io poi declino più come “brunch”. Su quale sia meglio, anche a livello nutrizionale, dico che dipende da cosa mangi, perché se, di solito, fai una colazione eccessivamente zuccherata con solo biscotti o una classica merendina confezionata, è chiaro che non è nutriente come un toast con prosciutto e formaggio, che sicuramente a livello di zuccheri è molto meglio. Io non sono una nutrizionista, ma dalle varie diete fatte negli anni, mi sento di dire che la scelta giusta è fare una dieta bilanciata con la giusta quantità di proteine, carboidrati e grassi. Io stessa, per le mie ricette, cerco e uso prodotti sani, genuini il più possibile e magari che siano artigianali, fatti da aziende che seguono un determinato processo di produzione.
Se dovessi prepararti la colazione perfetta, quale sarebbe?
Difficile da dire. Se dovessi scegliere l’ultima colazione della mia vita, ti direi un french toast fatto con il pan brioche e sopra ci metterei lo yogurt, la frutta, la confettura e la granola, uno dei grandi amori della mia vita.
Tu ti trovi spesso a creare contenuti e ricette gente che non conosci sui social, ma la i tuoi amici e la tua famiglia vengono da te per farsi consigliare?
Confesso che nessuno dei miei famigliari fa colazione come faccio io. Loro non sono ancora riuscita a influenzarli. I miei genitori mangiano fette biscottate, un po’ di miele, latte e caffè, mentre mio fratello mangia i biscottini con il caffè. Alcuni amici, invece, li ho portati dalla mia parte, ma c’è ancora tanto lavoro da fare.
E tra le ricette create, ce n’è una che ha fatto tanto successo?
L’ho fatta qualche mese fa: è uno “scrambled oats”, è avena che viene spezzettata come se fossero delle uova e viene guarnita con yogurt e confettura. È piaciuta molto ed è una delle mie preferite.
Ma come nasce una delle tue ricette?
A volte navigando su Pinterest vedo delle ricette, penso a degli abbinamenti e mi vengono dei lampi di genio. Oppure, semplicemente, andando al supermercato per prendere ispirazione. Poi il mio cervello, che è sempre in movimento, fa il resto.
Un consiglio per chi non è abituato a fare colazione nel modo giusto?
Prima di tutto, se una persona non ce la fa ad alzarsi prima la mattina, ci sono tantissime ricette che si possono preparare in anticipo la sera prima, in modo tale che si possa fare una colazione nutriente e anche gustosa, come un “overnight oats” o un “baked oats”, che si cuociono in formo e che io di solito metto in freezer e me li preparo al momento, quindi non ci sono più scuse. Un secondo consiglio è quello di approcciarsi a gusti conosciuti che piacciono già, aggiungendo poi qualcos’altro magari ogni giorno o ogni settimana.
E nel tuo futuro cosa c’è?
Vorrei dare vita a un brand, ma non solo. Ho tante, tante idee in testa!
BAKED OATS ALLE PRUGNE
250 di fiocchi d’avena (preferibilmente baby per un risultato più omogeneo)
150 latte/bevanda vegetale a scelta
1 uovo
2 cucchiai olio di semi/olio di cocco
5 gr lievito per dolci
200 g di prugne tagliate a fettine
50 gr miele/sciroppo d’acero
40/50 gr mandorle tritate grossolanamente
Pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Taglia le prugne a fettine. Mescola in una terrina i fiocchi con il sale e il lievito. Mescola in una ciotola l’uovo con l’olio e il latte. Mescolare bene e aggiungilo al mix di avena. Aggiungi infine 2/3 delle prugne. Adagia il composto in una teglia circa 20x20 ricoperta di carta forno o ben oleata, dopodichè decora con le restanti prugne e inforna per circa 30 minuti a 180°, fino a doratura. Taglia a rettangoli/quadrati e guarnisci con yogurt a piacere, confettura di prugne e prugne spadellate.