Storie di persone | 13 settembre 2023, 14:49

Bianca, una promessa in “azzurro”

Bianca, una promessa in “azzurro”

Schiena dritta e tanti sacrifici, ha solo 11 anni e mezzo ma ha già le idee chiarissime. La veronese Bianca Pavan è una delle promesse della ginnastica nazionale ed è l’unica atleta veneta convocata agli allenamenti nazionali della categoria allievi, il primo passo verso la maglia azzurra. Da quando ha tre anni e mezzo è iscritta alla Fondazione Bentegodi dove si allena 33 ore a settimana, dal lunedì al sabato. Bianca è una ragazza che non ama chiacchierare, piuttosto si esprime con i movimenti del corpo facendo ginnastica. Il suo esercizio preferito è il nastro, sottile ed elegante, un po’ come lei. Tenacia e passione sono quelle di una donna adulta, i sogni, ambiziosi e colorati, quelli di una bambina che sta crescendo nel modo giusto.

Raccontaci un po’ di te e di come è nata la passione per la ginnastica.

Mi piace tanto fare ginnastica ma devo cercare di incastrare tutti gli impegni e gli allenamenti con la scuola, frequento la seconda media all’Accademia Bentegodi. La mia famiglia mi supporta tanto e quando possibile mi segue nelle gare, non è sempre facile perché papà è un dentista e mamma avvocato; ho anche due sorelle, Ludovica e Anna Vittoria. Quando li vedo fare il tifo per me sono davvero contenta.

Perché hai scelto proprio la ginnastica?

La prima volta che sono entrata in palestra, alla Fondazione Bentegodi, avevo tre anni e mezzo e mi ha portata mia mamma: lei è un’ex allieva e praticava ginnastica come me. Ha pensato che potesse piacermi e così è stato. Ho iniziato a praticare sport alcuni giorni a settimana e, pian piano, il ritmo è diventato più intenso fino a oggi in cui mi alleno ogni giorno cimentandomi nelle gare la domenica. Prima praticavo anche equitazione ma ho deciso di abbandonare per dedicarmi completamente alla ginnastica. È molto impegnativo, richiede sacrificio e concentrazione ma sono felice quando indosso il mio body: è bello fare parte di una squadra perché è come una grande famiglia insieme alle mie compagne e alle mie allenatrici, Marina Castellani, Alessia ed Elisa De Grandis. Per essere concentrata e allenarmi come si deve ho una routine quotidiana precisa, non esco la sera e vado a letto presto; quest’anno ho anche rinunciato alle vacanze concedendomi solo due settimane al mare con la famiglia; sono dovuta rientrare subito in palestra per la preparazione pre-gara.

Tra tanti giovani sei l’unica ginnasta veneta selezionata dalla Federazione Italiana per allenarsi con la squadra nazionale, una bella soddisfazione visto che è il primo passo per vestire la maglia azzurra: come ti sei sentita quando hai ricevuto la notizia?

Quando me lo hanno comunicato ero a Sofia, in Bulgaria, per una gara; me lo ricordo bene: ero in camera con le mie compagne Alissa e Daria, ci stavamo preparando per andare a cena quando ha bussato alla porta Marina, la mia allenatrice. Abbiamo aperto e mi ha detto sorridendo che le era arrivata una bella telefonata: ero stata convocata per la collegiale nazionale. Non me lo aspettavo e sono stata felicissima. Abbiamo esultato tutte insieme come una vera squadra.

Tante emozioni e aspettative; com’è stato allenarsi con la squadra migliore d’Italia?

Più faticoso di quanto mi aspettassi, ho anche dovuto montare un esercizio da sola e non ci avevano dato nessun preavviso. All’inizio ero tesa, non sapevo bene cosa aspettarmi, ma poi mi sono concentrata sulla ginnastica come faccio sempre e il resto è sparito. Una bella esperienza che spero si ripeta ancora; mi ha insegnato tanto e mi ha fatto conoscere nuovi amici.

Cosa ti aspetti dal futuro?

Gareggio in tre campionati diversi: individuali, squadra e collettivo; quindi devo allenarmi tanto. Nel mese di settembre affronto diversi tornei poi a inizio ottobre riprende il campionato individuale con la fase regionale; a novembre mi aspetta quello a squadra. Nel mio futuro vedo sicuramente la ginnastica, vorrei migliorare sempre di più. Mi piacerebbe anche continuare a studiare, forse potrei diventare dentista come papà. Vedremo. Per ora mi concentro sugli allenamenti e sulla scuola.

Erika Funari