Storie di persone | 09 novembre 2023, 10:51

La Regina di Verona

La Regina di Verona

Situato in una pittoresca via nel cuore della città, Madonna Verona è un'istituzione da ben 40 anni, tanto unica quanto autentica. Questo luogo è un'oasi ricca di storia, famosa per la sua atmosfera accogliente e calorosa, al centro della quale si trova l'iconica e rivoluzionaria Maria Luigia Vassanelli, 86 anni, soprannominata Luisa, vera pioniera dell'imprenditoria femminile a Verona negli anni '60. Luisa è un personaggio controverso, amato da molti e contestato da altri, ma con il suo bar e la maschera di Carnevale a lei dedicata, ha lasciato un'impronta indelebile nella storia di questa città. 

Lei ha scritto più di una pagina della storia di Verona. Com'è stato fare impresa in un momento storico in cui le donne non avevano grande spazio? 

I miei genitori gestivano un bar, ma non mi piaceva stare lì, volevo andarmene. Un giorno apparve un giovane affascinante fuori dalla porta e decisi di sposarlo per allontanarmi da casa. Il matrimonio fu breve e me ne andai con i miei figli. Avevo bisogno di un lavoro per far fronte a tutte le spese, quindi decisi di aprire un bar. Il primo, “Boomerang”, era il bar di una pompa di benzina. Inizialmente non aveva un nome, poi un giorno entrò un cliente con un boomerang in mano e decisi di chiamarlo così. Pensai che proprio come un boomerang anche i clienti, se si trovano bene, sarebbero tornati.

E fu così?

Sì, i clienti non solo tornavano, ma fecero dei miei bar il centro della movida veronese degli anni ‘70. Ho aperto ben quattro bar “Boomerang” tra gli anni '60 e gli anni ‘80, situati in varie zone della città. Tutti hanno riscosso un notevole successo, ma non ero ben vista dagli imprenditori dell'epoca, dato che ero l'unica donna imprenditrice. Ho dato lavoro a tantissime persone e, nel 1983, mi è stato conferito il titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Mi chiamarono da Roma dicendomi di andare a ritirare il titolo. Gli dissi “no go’ tempo, go’ de laoràr” e vennero loro a consegnarlo.

Con lei nacque anche la maschera del Carnevale di Madonna Verona…

In passato, non amavo il carnevale, ma mi chiesero di partecipare a una sfilata indossando un kilt scozzese per promuovere la birra Guinness. Mi lanciarono i sassi dalla folla perché non ero una "piassarotta". Nel 1981, poi, mi fu chiesto di personificare una nuova maschera ispirata alla statua in Piazza delle Erbe, diventando nota come "la donna di Verona," da cui il nome Madonna Verona.

E al locale, invece, come ci arrivò?

Il locale nacque dopo i quattro bar “Boomerang”. Gli affitti in costante aumento mi spinsero all'acquisto di un edificio dietro la chiesa di Santa Anastasia, all'epoca senza pavimento. L'ho costruito completamente a mio gusto. Prima dell'acquisto, chiesi al prete il permesso, poiché avevo intenzione di aprire un locale notturno con piano bar vicino alla chiesa. Solo alla fine gli svelai il nome. Volevo aprire il locale con mio figlio come barman, ma i commercianti locali ci intimidirono per timore della concorrenza. Mio figlio fu brutalmente aggredito e ricoverato in ospedale, ma ciò non mi scoraggiò.

Da quanti anni siete aperti?

L'anno prossimo festeggeremo il 40° anniversario del nostro locale. Uno dei ricordi più belli fu l’inaugurazione che organizzai una settimana prima dalla vera apertura. Desideravo che mio padre partecipasse e fosse lui il primo ad esibirsi al pianoforte, dato che era un talentuoso artista. Lo portarono qui i volontari della Croce Verde perché era gravemente malato. 

Qualche anno fa, ha passato il testimone a sua figlia, come si sente riguardo al fatto che Madonna Verona continuerà con una nuova generazione?

Nel 2021 ho deposto la maschera a favore di mia figlia Paola e lei mi ha conferito il titolo di Regina Madre. Ha preso in gestione anche il locale e io non potrei essere più felice di così.

Rosa di Cagno